Come scegliere gli amministratori di condominio a Milano
Gestire e amministrare un palazzo in cui abitano diverse famiglie non è sicuramente semplice, tanto più in una grande città in cui esistono regole ferree per eventuali lavori e cambiamenti della struttura esterna dei palazzi.
Per la legge italiana, la nomina dell’amministratore di condominio è obbligatoria quando nel palazzo ci sono almeno 8 condomini: nel computo devono essere presi in considerazione i proprietari, non gli appartamenti o il numero di persone che abitano nel palazzo.
Quando un palazzo arriva a scegliere gli amministratori di condominio Milano, come in tutte le città italiane, è importante effettuare la scelta in maniera ragionata e ponderata, onde evitare di affidarsi a una persona le cui competenze non sono adeguate al lavoro richiesto.
Secondo la legge italiana, l’amministratore di condominio deve aver conseguito almeno un diploma di scuola secondaria e aver effettuato un corso professionale che lo abiliti allo svolgimento di questo lavoro. Inoltre, in questo mestiere è fondamentale essere costantemente aggiornati sulle normative e sulle modifiche ai regolamenti, pertanto l’amministratore di condominio deve poter dimostrare la frequenza periodica di corsi di aggiornamento specifici. Questi aspetti devono essere valutati dall’assemblea dei condomini nel momento in cui si riunisce per nominare il nuovo amministratore, che oltre alle competenze comprovate deve dimostrare anche onestà e affidabilità.
Uno degli aspetti più importanti per i condomini alla ricerca di un amministratore è la reperibilità: un amministratore di condominio efficiente e affidabile deve permettere ai condomini del suo palazzo di poter essere ricevuti personalmente e di avere un contatto diretto con lui. Sono troppi, infatti, in professionisti in questo mestiere che preferiscono interporre la loro segretaria e non si rendono mai disponibili a un confronto.
Inoltre, in un’ottica di estrema chiarezza e onestà, tutte le spese che vengono affrontate dal condominio devono essere documentate con certificati e note spesa che devono essere messe a disposizione dei condomini per le verifiche di rito. Un amministratore di condominio onesto non dovrebbe avere niente da nascondere ai proprietari degli appartamenti che devono versare la loro quota per eventuali lavori di manutenzione o di ammodernamento della struttura.
Purtroppo sono numerose le problematiche che si riscontrano nell’amministrazione dei condomini e sono legate per lo più all’elevato numero di persone che devono essere messe d’accordo per giungere a una decisione. L’amministratore di condominio dovrebbe fungere in questo caso da mediatore e svolgere la funzione di moderatore, soprattutto nelle realtà più grandi.
Le riunioni di condominio, anche se non amate, sono molto importanti per discutere sulle problematiche e per trovare soluzioni fattibili. L’amministratore ha la facoltà di proporre, non può agire in autonomia, ma ci dev’essere l’approvazione di almeno la maggioranza dei condomini per poter agire. Ovviamente, c’è sempre qualcuno che non si trova in accordo con la decisione presa dalla maggioranza dei condomini, ma per la legge è suo dovere comunque adeguarsi.
Tra le incombenze più importanti dell’amministratore di condominio, però, c’è sicuramente quella della riscossione delle quote individuali per la gestione. Capita spesso che i condomini, per diversi motivi, non versino la loro quota sia per il pagamento degli oneri dell’amministratore sia per gli eventuali lavori che sono stati approvati durante le riunioni. In quel caso, è suo dovere effettuare tutte le azioni in suo possesso per costringere il condomino ad adeguarsi a quanto pattuito, anche per via legale se necessario.